di Simonetta Chiarugi • www.aboutgarden.it

Ai primi tepori primaverili, le chiome delle mimose si tingono di giallo, rilasciando nell’aria il dolce profumo delle loro vaporose infiorescenze, formate da grappoli lunghi circa 10 centimetri ricolmi di fiori globosi dalla lieve consistenza. Benché sia stata introdotta nei giardini d'Europa nel 1820, la popolarità della mimosa è arrivata un secolo più tardi quando, a partire dall' 8 marzo del 1946, le sue fronde fiorite
recise furono scelte per rappresentare la Giornata Internazionale della Donna: in questo giorno, a ogni donna viene dato in dono un rametto giallo.

COME SI COLTIVA
Per coltivare la mimosa occorre avere spazio in giardino: se trova le condizioni ideali, può infatti vivere fino a 10-15 anni e diventare un albero alto circa 25/30 metri il cui tronco può raggiungere i 3 metri di circonferenza. Senza aspirare a tanto, in realtà la mimosa si può accontentare di un vaso sufficientemente grande in terrazzo o balcone. Vuole tanto sole e un terreno fertile e leggero: originaria della Tasmania, predilige climi miti in cui le temperature invernali non scendono mai al di sotto dei 5 gradi sotto zero e un luogo riparato dal vento. Un buon posto è vicino a una siepe o a un muro, in quanto i suoi rami sono piuttosto teneri e possono essere soggetti a facili rotture. Mettete a dimora la mimosa in una buca profonda (o in un vaso) con fondo drenante, annaffiate le giovani piantine durante le prime due estati per favorirne l'attecchimento e in inverno provvedete a pacciamarne il piede come protezione dal freddo. Aggiungete via via nuovo materiale vegetale, che servirà a mantenere umido il terreno con la calura estiva.
Siccome la mimosa cresce molto velocemente, per aiutare la pianta nello sviluppo si consiglia di concimare il terreno prima della messa a dimora e proseguire a ogni inizio primavera aggiungendo al piede letame compostato o concime organico pellettato. Fate attenzione: tende a sviluppare polloni alla base, che dovrete estirpare per evitare che sottraggano energia alla pianta madre. Potate la mimosa a marzo a fine fioritura, accorciando per metà o 2/3 i rami sfioriti, così da conservare un portamento compatto dell'arbusto.

DOLCI BOUQUET
I fiori recisi sono come i vini: non vanno sprecati con abbinamenti sbagliati. Nel caso della mimosa, i bouquet più raffinati prevedono l’accostamento con fiori bianchi: perfetti i tulipani e i ranuncoli, ma anche le margherite e i narcisi, che fanno pendant con il loro tocco di giallo centrale. L’alternativa è puntare sui colori forti e abbinare le mimose a iris e giacinti, meglio se nelle nuances del blu-azzurro. Infine, con le rose non si sbaglia mai: gialle o bianche, oppure in un delicato color pesca.

Curiosità
Al contrario di quanto si possa pensare, la pianta comunemente chiamata mimosa non appartiene al genere mimosa, che è una sottospecie, bensì a quello dell’acacia. Acacia dealbata è infatti il nome latino corretto con il quale viene identificata.

Quando è pudica
La Mimosa pudica è una pianta sensitiva che deve il suo nome alla capacità delle foglie di rispondere a stimoli tattili o alle vibrazioni chiudendosi su se stesse. A differenza
della mimosa classica sono proprio le foglie l’attrattiva maggiore di questa curiosa pianta, mentre i fiori sono quasi insignificanti e di poco valore ornamentale. Originaria del Centro e Sud America, alle nostre latitudini teme il freddo, ma vale la pena provare a coltivarla in vaso: seminate la Mimosa pudica a febbraio-marzo in una cassetta contenente terreno drenante (soffre il marciume radicale), composto in parti uguali da terra da giardino, torba e sabbia. Mantenete umida la terra di coltivazione e dopo 2-3 settimane diradate e trapiantate le nuove plantule. Ponete i vasi dove possano ricevere almeno 3-4 ore di sole diretto per tutti i mesi estivi e innaffiate quando la terra del vaso è asciutta. Se volete avvicinare i bambini al magico mondo delle piante, coltivare con loro la Mimosa pudica stimolerà la loro curiosità e accenderà la passione per il giardinaggio!

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