I meccanismi che regolano l’innamoramento sono, in genere, inconsci e sfuggono alle regole, a una facile codificazione. L’attrazione fisica parla un linguaggio segreto, visivo, non verbale, diverso da persona a persona, e si muove su segnali complessi che partono dal corpo e travolgono la testa.

CHIMICHE EMOZIONI
Difficile da codificare, ma piuttosto semplice da riconoscere: è impossibile pensare a qualcosa che non sia l’oggetto del nostro desiderio? Sentiamo il bisogno di toccarlo, baciarlo, accarezzarlo? Non c’è alcun dubbio: la passione si è già impadronita di noi. Si potrebbe anche affermare che la chimica è scattata: a sedurci al volo, infatti, sono i ferormoni, invisibili gocce di profumo emanate dai nostri corpi, capaci di suscitare l’innamoramento a prima vista. Un impulso chimico a cui non possiamo sottrarci.
Tutta questione di naso, dunque? Anche, ma non solo. Numerosi studi hanno dimostrato come nei meccanismi della seduzione entrino in gioco sì i fattori biologici, ma ancora più quelli culturali e psicologici: il desiderio dell’altro, soprattutto di chi può esserci compagno per l’intera vita, è determinato dai primi rapporti affettivi che si hanno nell’infanzia con il padre e la madre. Inoltre, spesso cerchiamo nell’altro il nostro riflesso o ciò che avremmo voluto essere, divenire.

SCADENZA NATURALE
La passione, però, bisogna imparare a gestirla. Perché soggiace alla legge dell’assuefazione e ha una durata limitata: se dopo poco tempo si sente già il bisogno di cambiare, l’attrazione che va degradando si scopre legata soltanto a un bisogno istintivo, a una pura sintonia epidermica. Se al contrario la strada della passione conduce dritta al cuore, allora scatta l’amore e l’attrazione si trasforma in un sentimento completo e avvolgente, basato su intimità, affinità elettive, valori condivisi.

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