di Auro Bernardi

Genova la Dominante; Genova la porta (Ianua) del Norditalia; Genova dei cantautori (Paoli, De Andrè, Tenco, Fossati, Lauzi, Bindi, Endrigo…); Genova ferita per le alluvioni, il Ponte Morandi, le strade e autostrade in dissesto; Modello Genova per la ricostruzione… Insomma: il capoluogo ligure come compendio e specchio del paese-Italia perennemente in bilico tra eccellenze e precarietà. Visitare Genova significa andare sempre “oltre” ciò che si vede, oltre le apparenze, in cerca dei tesori nascosti di questa città un po’ misteriosa.

SU E GIÙ PER VICOLI E STRADE
In effetti, salire e scendere tra i caruggi del centro storico, dalle parti della un tempo famigerata via Prè (oggi preda dei croceristi), o in via del Campo cantata da De Andrè in cerca di un’immaginaria Bocca di Rosa, è un po’ come entrare in un quadro di Escher, il geniale pittore e incisore olandese di cui Palazzo Ducale ospita una sontuosa mostra fino al 20 febbraio (www.mostraescher.it). Del resto, Genova è così dal medioevo: più verticale che orizzontale. Per mancanza di spazio, ossia per necessità, ma anche per scelta. Fino alla follia degli anni ‘60 con la Soprelevata che taglia la vista del mare all’antico Palazzo San Giorgio, luogo simbolo e cuore della città laica e mercantile. Da cui, in pochi passi, voltando le spalle al porto, si arriva al cuore spirituale e religioso, la magnifica cattedrale di San Lorenzo, scrigno di tesori, per salire ancora fino a Porta Soprana, alla (falsa) Casa di Colombo e al superstite Chiostro di Sant’Andrea, salvato dalla furia edilizia del boom economico. Sul cammino, a metà della salita, l’entrata di Palazzo Ducale la cui facciata opposta fa da quinta al primo ‘900 di Piazza De Ferrari, salotto buono e cuore della città moderna.

DI PORTO IN PORTO
Se da Palazzo San Giorgio si scende invece verso i moli, ecco il Porto Antico (www.portoantico.it), recuperato e integrato alla città da una delle maggiori operazioni urbanistiche degli ultimi anni, che hanno cambiato pelle al capoluogo ligure. Migliorandone non solo l’aspetto, ma anche la vivibilità. Il Bigo (ascensore panoramico), l’Acquario e il Museo del Mare, i Magazzini del Cotone, l’Arena del Mare, piazzale Mandraccio con le medievali mura della Malapaga e Porta Siberia con la storica Lanterna, di sfondo, sono solo alcuni degli spazi un tempo commerciali oggi aperti a tutti che sposano l’antichissimo richiamo del mare alla moderna cultura del buon vivere. Che si esalta dalla visita al soprastante quartiere Castelletto, con la sua vista panoramica sull’intera città. Da qui si può infine scendere verso via Garibaldi, la storica Strada Nuova, fiancheggiata dai più bei palazzi rinascimentali e barocchi della città (i Rolli), oggi patrimonio Unesco, per tornare quindi a piazza De Ferrari e…
ricominciare il giro, magari con le botteghe storiche.

NEGOZI PER TUTTI I GUSTI
Dolce, salato o speziato? Stile, arte o mestiere? Sono questi alcuni temi tra cui scegliere per visitare le botteghe storiche di Genova. Presenti un po’ ovunque in città, ma concentrate soprattutto nel centro storico. Come la fabbrica di cioccolato Viganotti, la Confetteria Romanengo, risalente al ‘700, la pasticceria Profumo, l’antiquario Arduino o l’antica trattoria Sa Pesta per una degustazione o uno shopping goloso a base di tipicità liguri. A cominciare da sua maestà il pesto. E poi la focaccia genovese, le torte salate, la farinata di ceci, il cappon magro (a base di pane tostato, pesce, verdure con guarnizioni lasciate alla fantasia, come uova, molluschi, gamberetti...), i pansoti alla salsa di noci, i ravioli al tocco, il coniglio alla ligure o lo stoccafisso accomodato. Per finire con la ricca cioccolateria, la frutta candita, il pandolce alto.

Genova per noi Paolo Conte
Città di cantautori, Genova è stata descritta in note anche da un… piemontese, l’avv. Paolo Conte, in Genova per noi (cantata inizialmente da Bruno Lauzi): «Con quella faccia
un po’ così, quell’espressione un po’ così, che abbiamo noi mentre guardiamo Genova. Come ogni volta l’annusiamo, e circospetti ci muoviamo, un po’ randagi ci sentiamo noi».

info/app
www.visitgenoa.it: all'interno del sito anche una mappa interattiva con QR Code per strutture ricettive, itinerari, servizi pubblici, botteghe storiche e altre informazioni

dove mangiare

In via Assarotti, un omaggio a De Andrè: è il ristorante Voltalacarta, target medioalto, ottima cucina genovese e mediterranea. tel. 0108312046 www.voltalacartagenova.it Nello storico stabilimento balneare di Nervi, il ristorante Bagni Medusa si trova nella fantastica location della Passeggiata a Mare. tel. 0103728113 www.bagnimedusagenova.it


dove dormire
Nel cuore della città: Best Western Porto Antico, un 3 stelle con ottimo rapporto qualità-prezzo. tel. 0102518249 www.hotelportoantico.it Due passi a piedi per raggiungere la spiaggia dell’antico borgo marinaro. È il B&B Le stanze di Boccadasse. le-stanze-di-boccadasse.genoa-hotels.com

La culla dei jeans
Chi ha inventato i blue jeans? L’industriale tedesco-americano Levi Strauss che li brevettò nel 1873, direbbe un bene informato. Un glottologo li farebbe invece risalire ben più indietro e li collocherebbe proprio a Genova, ai tempi della repubblica marinara. Bleu de Gênes (blu di Genova, in francese) sarebbe infatti la corretta etimologia del nome, nonché la sua origine storica di tela grezza per i ruvidi indumenti dei marinai della Dominante.

Dintorni da assaporare
Con qualche ora in più a disposizione per la visita, da non mancare sono alcune località dei dintorni, sulla Riviera di Levante, come Boccadasse, l’antico borgo marinaro rimasto miracolosamente intatto, dove assaggiare un cartoccio di fritto magari accompagnato da un vino bianco Pigato o Vermentino, e Nervi. Con la sua Passeggiata a mare di 2 km, dal porticciolo a Capolungo, i suoi parchi, i suoi giardini e una ricca proposta culturale di musei e spettacoli in ogni stagione dell’anno.

La muraglia genovese
Senza bisogno di andare in Cina, anche Genova ha la sua grande muraglia. Si tratta del sistema difensivo eretto nel ‘600 a difesa della città che collega con camminamenti, postazioni e fortilizi, l’intera cerchia di colline che cingono la città e che culmina nel suggestivo Forte Diamante. Un’escursione particolarmente consigliata nei mesi invernali per l’assenza di caldo afoso, magari in quelle giornate tiepide e limpide di gennaio-febbraio nelle quali lo sguardo può abbracciare per intero il centro storico e il golfo. Itinerario da raggiungere con mezzi altrettanto storici come la Cremagliera di Granarolo o la ferrovia Genova-Casella.

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